mercoledì 27 luglio 2011

Geometria e deformazione inerente alle deformation bands in litologie arenacee della Formazione di Ranzano (Appennino settentrionale)

Paolo Balocchi (1)


Riassunto: Lo studio riguarda l’analisi strutturale della deformazione fragile di alcune bande di deformazione (deformation bands) ritrovate all’interno delle unità litologiche arenacee della Formazione di Ranzano (Appennino emiliano), con l’obiettivo di descrivere la loro geometria e risalire alla deformazione tettonica dell’area definendo l’orientazione dell’ellissoide della deformazione. Lo studio di due affioramenti, ha mostrato la presenza di due set principali: il set 1 a direzione e inclinazione N310°-30°; il set 2 a direzione e inclinazione N270°-60°. Vengono poi studiate anche le strutture secondarie associate alle deformatin bands, che sono rappresentate da: i) sovrascorrimenti con porzioni di bande che si accavallano formando superfici a cucchiaio con la concavità rivolta verso l’alto (faglie di thrust listriche); ii) strutture da clay-smearing, interpretabili come strutture da foliazione associate a strutture di taglio  (S-C Fabric). Attraverso lo studio combinato della geometria delle singole deformation bands e delle strutture secondarie è stato possibile definire un modello della deformazione fragile dell’area e definire l’orientazione dell’ellissoide della deformazione nello spazio, inoltre le relazioni di intersezione tra i due set, mostrano il secondo che taglia il primo, definendo la loro cronologia nel tempo con il set 1 più vecchio e precedente al set 2. In base ai dati raccolti e studiati, le deformation bands sono il risultato di due eventi tettonici distinti e riconducibili al contesto geologico regionale dell’Appennino settentrionale. Il primo evento rappresentato dal set 1 evidenzia un raccorciamento in direzione NE-SW, mentre il secondo evento rappresentato dal set 2 è successivo ed evidenzia una estensione in direzione N-S.

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(1)  Geologo del GeoResearch Center Italy – GeoBlog (sito internet: www.georcit.blogspot.com; mail: georcit@gmail.com).
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GeoResearch Center Italy - GeoBlog, pub. n° 6 (2011), ISSN: 2240-7847.

Deformation bands e le strutture secondarie della Formazione di Ranzano (Appennino settentrionale)


Paolo Balocchi (1)



Riassunto: Lo studio riguarda l’analisi strutturale della deformazione fragile di alcune bande di deformazione (deformation bands) ritrovate all’interno delle unità litologiche arenacee della Formazione di Ranzano (Appennino emiliano), con l’obiettivo di descrivere la loro geometria e risalire alla deformazione tettonica dell’area definendo l’orientazione dell’ellissoide della deformazione. Lo studio di due affioramenti, ha mostrato la presenza di due set principali: il set 1 a direzione e inclinazione N310°-30°; il set 2 a direzione e inclinazione N270°-60°. Vengono poi studiate anche le strutture secondarie associate alle deformatin bands, che sono rappresentate da: i) sovrascorrimenti con porzioni di bande che si accavallano formando superfici a cucchiaio con la concavità rivolta verso l’alto (faglie di thrust listriche); ii) strutture da clay-smearing, interpretabili come strutture da foliazione associate a strutture di taglio  (S-C Fabric). Attraverso lo studio combinato della geometria delle singole deformation bands e delle strutture secondarie è stato possibile definire un modello della deformazione fragile dell’area e definire l’orientazione dell’ellissoide della deformazione nello spazio, inoltre le relazioni di intersezione tra i due set, mostrano il secondo che taglia il primo, definendo la loro cronologia nel tempo con il set 1 più vecchio e precedente al set 2. In base ai dati raccolti e studiati, le deformation bands sono il risultato di due eventi tettonici distinti e riconducibili al contesto geologico regionale dell’Appennino settentrionale. Il primo evento rappresentato dal set 1 evidenzia un raccorciamento in direzione NE-SW, mentre il secondo evento rappresentato dal set 2 è successivo ed evidenzia una estensione in direzione N-S.

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(1) Geologo del GeoResearch Center Italy – GeoBlog (sito internet: www.georcit.blogspot.com; mail: georcit@gmail.com).
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GeoResearch Center Italy - GeoBlog, pub. n° 5 (2011), ISSN: 2240-7847.

lunedì 11 luglio 2011

Considerazioni sulla geometria della struttura sismogenetica responsabile della sequenza sismica del Montefeltro (Appennino Romagnolo)

Paolo Balocchi (1) 




Riassunto: lo studio di carattere sismologico e geologico strutturale, si propone come obiettivo quello di definire l’assetto del piano di faglia alla scala regionale responsabile della sequenza sismica del Montefeltro (dal 24 maggio 2011 al 26 giugno 2011). L’area comprende i comuni di Bagno di Romagna, Santa Sofia, Sarsina e Verghereto, e dai dati della sismicità attuale è da considerarsi attiva con eventi inferiori alla magnitudo 3. Si è partiti dall’analisi della distribuzione spaziale degli eventi sismici, inteso come distribuzione degli epicentri e degli ipocentri (attraverso due sezioni sismologiche lungo due allineamenti principali: N-S e W-E), allo scopo di definire l’assetto del piano di faglia apparente identificato dalla distribuzione degli ipocentri lungo le due sezioni sismologiche N-S e W-E. Attraverso l’analisi strutturale e relativa proiezione stereografica si è calcolata la geometria della master fault reale a partire dai due piani di faglia apparenti descritti precedentemente. La cinematica della struttura sismogenetica, così definita, è stata dedotta dallo studio dei meccanismi focali storici descritti in bibliografia. La sequenza del Montefeltro è localizzata in un’area che ricade all’interno della fascia sismogenetica di Main Belt caratterizzato da faglie a direzione appenninica di tipo distensivo, con direzione di massima estensione NE-SW. La struttura sismogenetica, alla scala regionale, è descritta in base al seguente studio come faglia a direzione antiappenninica e con inclinazione ad alto angolo verso NW. Nel quadro tettonico regionale la struttura è in relazione ad una superficie di scollamento localizzata alla profondità di 10 km e quindi inquadrabile nel modello tettonico di Ramp & Flat, dove la master fault rappresenta una rampa laterale distensiva con direzione NE-SW mentre in superficie rappresenta una faglia trascorrente obliqua di strappo (tear fault) che accomoda la deformazione differenziale dei due blocchi posti a NW e SE.

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[1] Geologo del GeoResearch Center Italy – GeoBlog (sito internet: www.georcit.blogspot.com; mail: georcit@gmail.com).
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GeoResearch Center Italy - GeoBlog, pub. n° 4 (2011), ISSN: 2240-7847.